Cosa rimane dopo una tempesta?


Cosa rimane dopo una tempesta?

Dopo la tempesta rimango io, con più dubbi e più confusione di quanta ne vorrei…

Un’unica certezza…

Quella di essere viva e umana.

Dopo la tempesta c’è un po’ di disordine, delusioni sparpagliate in tutta la stanza, la consapevolezza, che se ne sta in un angolino, vorrebbe dire “io lo sapevo” ma, non le sembra il caso e mantiene lo sguardo fisso a mezz’aria, non sapendo cosa fare di se.

Nei cassetti ci sono sogni infranti, sogni mai confessati e sogni di cui non si ricordava nemmeno l’esistenza.

Un esistenza fatta di piccole manine e occhi sgranati.

Di attese, di affetto, di sorrisi e di abbracci, desiderati ma mai richiesti.

Celata dal silenzio sacrale, si nasconde la paura…

Paura del rifiuto, dell’abbandono.

Paura del giudizio, perché infondo, siamo tutti un po’ sbagliati e non ci si sente mai abbastanza.

Lo si sa, che non si va mai totalmente bene per ciò che si è veramente…

Già veramente…

Verità?

Verità dove ti sei nascosta?

Ti prego, non ti vedo, mostrati…

Il nulla.

Ma esiste davvero una sola verità?

Certo che no…

Siamo tutti frutto di un accozzaglia di ricordi, distorti, di condizionamenti negazioni e cancellazioni di cui, non abbiamo fatto nemmeno in tempo ad accorgerci…

Sul lucernario invece… È aggrappata la speranza.

La speranza che tutto vada bene, la speranza di risorgere come delle fenici, la speranza, di riuscire a stare bene, se non con qualcuno, almeno con se stessi.

Già… Se stessi…

Io… Quella che avrei sempre voluto essere e non ho fatto in tempo a diventare…

Mostrati e mettiamo ordine a questo casino…

“Vieni, sono qui… Ti sto aspettando”

Fuori sul tetto si sente una voce decisa e pacata.

Così mi alzo, esco e la trovo.

Meravigliosa e intatta, con indosso il mio sorriso migliore.

“C’è un sole splendido stamattina, cosa ci fai chiusa là dentro?”

“Abbiamo un sacco di cose da sistemare vieni, non posso…”

“Non devi fare nulla… Noi siamo anche quello… Ma ancora non l’hai capito? È questa la nostra meraviglia. Vivere in una stanza piena di disastri e riuscire ancora a goderci la luce del sole… Perché è questa la prima cosa saggia da fare dopo una tempesta… Ricordarsi di guardare sempre il sole”

“E la seconda?” Chiesi io timidamente…

“Non dimenticare mai di fare la prima.”